Categorie
Voci di donne

FEMMINISTE STORICHE: ANNA KULISCIOFF

Anna Kuliscioff, pseudonimo di Anna Moiseevna Rozenštejn, è stata una femminista della corrente socialista, medico, giornalista russa naturalizzata italiana, tra i fondatori del Partito Socialista Italiano.

L’impegno femminista di Kuliscioff per la causa dei diritti delle donne nacque con l’incontro delle principale esponenti del femminismo milanese, tra cui Anna Maria Mozzoni.

Anna Kuliscioff, a differenza di Mozzoni, indirizzò la lotta femminista all’obiettivo di avere una legge sulla tutela del lavoro femminile, piuttosto che per l’acquisizione del diritto di voto. Essa analizzò la condizione economica della donna operaia e sostenne che per giungere all’emancipazione femminile fosse necessario ottenere il pieno riconoscimento del suo lavoro, considerandolo equivalente a quello maschile sia da un punto di vista produttivo che di salario.

Il lavoro e l’indipendenza economica della donna erano quindi condizione necessaria per il riconoscimento dei diritti civili e politici.

Kuliscioff elaborò un testo di legge per la tutela del lavoro femminile e minorile che fu approvato nel 1902 come legge Carcano. Quest’ultima trattava dei seguenti ambiti: il divieto per le donne del lavoro notturno, di lavorare in condizioni particolarmente faticose, e la riduzione dell’orario di lavoro; l’introduzione del congedo di maternità e il permesso all’allattamento.

La donna operaia si trovava in una condizione in cui era doppiamente schiava sia da parte del marito che da parte del datore di lavoro, per questo Kuliscioff riteneva importante la legge di tutela del lavoro femminile, che avrebbe aiutato la donna lavoratrice nella sua emancipazione economica contro ogni tipo di monopolio maschile.

«La donna farà il primo passo avanti e il più importante quando diventerà economicamente indipendente, essa si sottrarrà al parassitismo morale e potrà conquistare la sua libertà, la sua dignità e il vero rispetto dell’altro sesso.»