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Nuovo appello al Sindaco di Cesena: i manifesti di Provita vanno rimossi!

Continua la nostra richiesta al sindaco di Cesena di rimozione dei manifesti di “Provita e Famiglia” contro la pillola abortiva RU486.

I manifesti di Provita vanno rimossi!

Continua la nostra richiesta al sindaco di Cesena di rimozione dei manifesti di “Provita e Famiglia” contro la pillola abortiva RU486.

Manifesti che paragonano a un “veleno” questo farmaco, approvato dalle istituzioni sanitarie, che metterebbe “a rischio la salute e la vita della donna”. Il tutto con l’hashtag “dalla parte delle donne”. Un messaggio fuorviante, falso e violento che diffonde disinformazione medico- scientifica e strumentalizza ancora una volta il corpo delle donne, con il chiaro intento di privarle della propria libertà di scelta.

Per questo abbiamo inviato una lettera al Sindaco di Cesena per chiederne l’immediata rimozione, come hanno già fatto i sindaci di tante altre città. Il sindaco ci ha risposto il 31 dicembre scorso attraverso una intervista al Corriere Romagna dove afferma che condanna il contenuto di quei manifesti ma che NON ne autorizzerà la rimozione in quanto non hanno una natura commerciale ma politica e per noi è proprio su questo piano, quello politico, che vanno contrastati. La rimozione dei manifesti è una questione politica ed è necessario prendere una posizione, politica appunto. Perché non si può consentire il falso, il tendenzioso, e il dispregio delle donne e della legge. Questo è ciò che ha fatto il sindaco di Rimini che con apposita delibera non ha permesso l’affissione di questi manifesti poiché “privi di rapporto scientifico e lesivi della dignità delle donne”.

È ciò che fatto il Comune di Ravenna che li ha fatti rimuovere. Evidentemente i Comuni di Ravenna e Rimini hanno un’altra visione del rispetto della laicità e delle leggi dello Stato nonché delle direttive del Ministero della Salute. Come associazione continueremo a lottare affinché le leggi che le donne hanno duramente conquistato con anni di lotte non siano vanificate da questi integralisti. La legge 194 è una legge dello stato, attaccarla vuol dire attaccare i nostri diritti e la nostra libertà.

Invitiamo tutte e tutti a prendere posizione su questi messaggi, questi sì velenosi, e a fare pressione sulle istituzioni.

Chiediamo al Sindaco Enzo Lattuca, ed al suo collega di Cesenatico che ha preso la stessa posizione, di ripensarci. Non lavatevene le mani, non è solo questione di donne.

Si chiama laicità dello Stato!