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“Pillola del giorno dopo”, la nostra indagine nelle farmacie

Vi forniamo in sintesi i risultati della nostra indagine presso i farmacisti del Comune di Cesena per verificare la disponibilità a fornire questo contraccettivo, anche alle minorenni.

A Lucca un farmacista si è rifiutato di fornire la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, professandosi obiettore di coscienza. Letta la notizia, segnalata da Non Una di Meno LUCCA 2.0 e Obiezione Respinta, abbiamo deciso di realizzare un’indagine sul tema anche a Cesena. La “pillola del giorno dopo” è un contraccettivo di emergenza che agisce ritardando o arrestando l’ovulazione, nulla ha quindi a che fare con l’interruzione di gravidanza, come vogliono far credere gli antiabortisti.

Sull’argomento vi è comunque molta disinformazione. Vi sono infatti 2 tipi di pillole: “Norlevo”, che deve essere assunta entro 72 ore dal rapporto non protetto e la “pillola dei cinque giorni dopo”, EllaOne, più sicura, che agisce entro le 120 ore. Con la nuova direttiva AIFA di ottobre 2020 EllaOne è acquistabile, anche per le minorenni, senza ricetta medica. Vedasi nostro post “Lo sapevi che?

Vi forniamo in sintesi i risultati della nostra indagine presso i farmacisti del Comune di Cesena per verificare la disponibilità a fornire questo contraccettivo, anche alle minorenni. La ricerca ha riguardato 24 farmacie, 7 del centro e 17 della periferia.

Tre giovani socie si sono recate nelle farmacie chiedendo la pillola del giorno dopo. Questi i dati principali

sebbene ci siano due farmaci distinti in commercio (Norlevo e Ellaone) i farmacisti hanno sempre fatto riferimento alla pillola “dei cinque giorni dopo”. Nella maggioranza dei casi la risposta è stata positiva: il farmaco era disponibile. In molte farmacie però veniva comunicato che per le minorenni era necessaria la ricetta, mostrando così di non essere informati sulle nuove direttive AIFA. Alla rimostranza delle “clienti” veniva obiettato che queste erano le indicazioni fornite nella “scatola del farmaco”. Affinché il/la farmacista si convincesse è stato necessario mostrare copia della nuova direttiva.

Solo una farmacia, su 24, ha dichiarato di non fornire, per scelta, la contraccezione di emergenza né alle maggiorenni né alle minorenni.

In conclusione: abbiamo trovato un “ambiente” non ostile ma estremamente disinformato, in alcuni casi anche propenso a scoraggiare l’utilizzo del farmaco. Ci siamo rese conto che la disinformazione è spesso presente anche nelle utenti: se non si conoscono i tipi di farmaco e la legislazione è impossibile chiedere che una normativa sia applicata.

Leggi il comunicato stampa